Nelle ultime settimane, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Taranto ha intensificato i controlli sul “Reddito di cittadinanza" per accertare la regolarità della percezione del beneficio. Le indagini hanno riguardato particolari “target” individuati sulla base di specifiche analisi di rischio e dall’esame delle informazioni emerse dalle banche dati in uso al Corpo. Altre informazioni sono emerse grazie alle attività info-investigative svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma e in collaborazione con l’Inps. I risultati di questi accertamenti hanno portato alla segnalazione alla Procura della Repubblica di Taranto di 17 persone. Tutti sono risultati aver percepito illecitamente emolumenti per un totale che supera i 150 mila euro: avrebbero falsificato le dichiarazioni nelle apposite istanze di richiesta, attestando falsamente il possesso dei requisiti previsti dalla normativa o omettendo di dichiarare informazioni dovute. In seguito a queste scoperte, è stata avanzata alla Procura della Repubblica di Taranto una richiesta di sequestro delle somme indebitamente percepite.
Reddito di cittadinanza: controlli più intensi nella provincia di Taranto
Nelle ultime settimane, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Taranto ha intensificato i controlli sul “Reddito di cittadinanza" per accertare la regolarità della percezione del beneficio. Le indagini hanno riguardato particolari “target” individuati sulla base di specifiche analisi di rischio e dall’esame delle informazioni emerse dalle banche dati in uso al Corpo. Altre informazioni sono emerse grazie alle attività info-investigative svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma e in collaborazione con l’Inps. I risultati di questi accertamenti hanno portato alla segnalazione alla Procura della Repubblica di Taranto di 17 persone. Tutti sono risultati aver percepito illecitamente emolumenti per un totale che supera i 150 mila euro: avrebbero falsificato le dichiarazioni nelle apposite istanze di richiesta, attestando falsamente il possesso dei requisiti previsti dalla normativa o omettendo di dichiarare informazioni dovute. In seguito a queste scoperte, è stata avanzata alla Procura della Repubblica di Taranto una richiesta di sequestro delle somme indebitamente percepite.
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