Nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto del lavoro sommerso, le Fiamme Gialle del Gruppo di Matera hanno scoperto 27 persone che hanno prestato attività lavorativa “in nero” per conto di una società cooperativa di assistenza domiciliare e ospedaliera per anziani, malati e disabili. I militari della “Città dei Sassi”, hanno esaminato i sistemi informatici in uso alla società controllata, acquisendo numerosi dati di interesse investigativo: dal 2019 al 2023, 27 dipendenti hanno svolto attività lavorativa privi di regolare contratto di lavoro. Ulteriori indagini hanno rilevato che gli stipendi venivano pagati con mezzi non tracciabili, in contanti. Inoltre, tre dei lavoratori irregolari hanno ricevuto il “Reddito di Cittadinanza” durante il periodo in cui prestavano attività lavorativa in “nero”. Il responsabile della società cooperativa è stato multato per un importo complessivo di circa 220.000 euro. I risultati delle indagini della Guardia di Finanza sono stati segnalati all’I.N.P.S., all’I.N.A.I.L. e all’Istituto Territoriale del Lavoro (ITL) per le loro competenze specifiche.
Gdf. A Matera scoperti 27 lavoratori in nero
Nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto del lavoro sommerso, le Fiamme Gialle del Gruppo di Matera hanno scoperto 27 persone che hanno prestato attività lavorativa “in nero” per conto di una società cooperativa di assistenza domiciliare e ospedaliera per anziani, malati e disabili. I militari della “Città dei Sassi”, hanno esaminato i sistemi informatici in uso alla società controllata, acquisendo numerosi dati di interesse investigativo: dal 2019 al 2023, 27 dipendenti hanno svolto attività lavorativa privi di regolare contratto di lavoro. Ulteriori indagini hanno rilevato che gli stipendi venivano pagati con mezzi non tracciabili, in contanti. Inoltre, tre dei lavoratori irregolari hanno ricevuto il “Reddito di Cittadinanza” durante il periodo in cui prestavano attività lavorativa in “nero”. Il responsabile della società cooperativa è stato multato per un importo complessivo di circa 220.000 euro. I risultati delle indagini della Guardia di Finanza sono stati segnalati all’I.N.P.S., all’I.N.A.I.L. e all’Istituto Territoriale del Lavoro (ITL) per le loro competenze specifiche.
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