La Corte d'appello di Bari ha ridotto a 6 anni e 4 mesi e 10 giorni (dai 9 anni del primo grado) la condanna nei confronti dell'oncologo Giuseppe Rizzi, 68enne ex dirigente medico dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari. L'uomo è accusato di aver ricevuto dai suoi pazienti fino a 7mila euro per ogni iniezione di un farmaco (da lui definito 'miracoloso'), dando così loro false speranze. In 10 anni, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto dai suoi pazienti fino a 2,5 milioni di euro. La Corte, dopo aver riqualificato i reati di concussione e truffa ai danni dello Stato in truffa aggravata e abuso d'ufficio, ha anche ridotto a un anno e 11 mesi e 10 giorni la condanna (pena sospesa per 5 anni) per la moglie di Rizzi, l'avvocatessa Maria Antonietta Sancipriani, che avrebbe aiutato il marito attraverso un Caf da lei gestito.
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