Con una Lettera Aperta inviata al Presidente della Regione Basilicata, Bardi, all’Assessore alle politiche sociali, Fanelli, ai Prefetti Campanaro e Copponi, all’ANCI, ai Sindaci e ai responsabili delle sedi territoriali INPS, il Presidente del Consiglio Regionale dell’Ordine Regionale degli Assistenti sociali della Basilicata, Giuseppe Palo chiede un intervento immediato per far fronte alla situazione venutasi a creare dopo l’invio da parte dell’INPS di un SMS con la comunicazione della sospensione del reddito di cittadinanza dal 31 luglio ad una parte significativa di quanti lo percepiscono: i cittadini, tra i 18 e 59 anni i cosiddetti occupabili, sconosciuti ai servizi sociali territoriali perché, fin qui, presi in carico da Anpal o dai Centri per l’Impiego. “Un SMS- aggiunge il Presidente Palo - che sta provocando grandissima pressione sui Servizi Sociali dei Comuni con il serio rischio che molti Assistenti Sociali possano essere oggetto di aggressioni verbali o fisiche da parte di “persone esasperate”, parliamo di persone, non di casi, numeri, moduli e questionari da compilare”. “La scelta attuata dal Governo - continua - riteniamo sia stata poco opportuna nel merito e nel metodo, non tiene conto o non ha contezza della gravità della situazione: i servizi sociali territoriali non solo non sono stati rinforzati per queste esigenze ma sono ben al di sotto degli organici previsti e non in grado quindi di assicurare la necessaria attenzione alle singole situazioni di ciascuna delle centinaia di persone che devono essere prese in carico”. (Foto dal web)
Palo: "Sospensione Reddito di Cittadinanza a colpi di SMS"
Con una Lettera Aperta inviata al Presidente della Regione Basilicata, Bardi, all’Assessore alle politiche sociali, Fanelli, ai Prefetti Campanaro e Copponi, all’ANCI, ai Sindaci e ai responsabili delle sedi territoriali INPS, il Presidente del Consiglio Regionale dell’Ordine Regionale degli Assistenti sociali della Basilicata, Giuseppe Palo chiede un intervento immediato per far fronte alla situazione venutasi a creare dopo l’invio da parte dell’INPS di un SMS con la comunicazione della sospensione del reddito di cittadinanza dal 31 luglio ad una parte significativa di quanti lo percepiscono: i cittadini, tra i 18 e 59 anni i cosiddetti occupabili, sconosciuti ai servizi sociali territoriali perché, fin qui, presi in carico da Anpal o dai Centri per l’Impiego. “Un SMS- aggiunge il Presidente Palo - che sta provocando grandissima pressione sui Servizi Sociali dei Comuni con il serio rischio che molti Assistenti Sociali possano essere oggetto di aggressioni verbali o fisiche da parte di “persone esasperate”, parliamo di persone, non di casi, numeri, moduli e questionari da compilare”. “La scelta attuata dal Governo - continua - riteniamo sia stata poco opportuna nel merito e nel metodo, non tiene conto o non ha contezza della gravità della situazione: i servizi sociali territoriali non solo non sono stati rinforzati per queste esigenze ma sono ben al di sotto degli organici previsti e non in grado quindi di assicurare la necessaria attenzione alle singole situazioni di ciascuna delle centinaia di persone che devono essere prese in carico”. (Foto dal web)
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