Il Ministero della Transizione ecologica, con decreto, ha confermato l’impegno dei
fondi assegnati alla Basilicata per bonificare e ripristinare i siti cosiddetti
“orfani”, cioè quei siti che sono potenzialmente contaminati ma per i quali non
è stato individuato il soggetto responsabile degli interventi idonei ad
eliminare gli eventuali rischi ambientali e sanitari che gravano sull’area. Si tratta di due milioni e trecentomila euro che, nei programmi della
Regione, saranno impiegati per bonificare 17 cave utilizzate in passato dall’ex
Ilva di Taranto e situate nel versante lucano del Parco del Pollino, nei comuni
di Castelluccio Inferiore, Chiaromonte, Latronico e Viggianello. Nelle
cave dismesse dove ci sono fibre d’amianto sono previsti interventi volti alla
ricomposizione morfologica e rinaturalizzazione, mediante tecniche di
ingegneria naturalistica, al fine di ridurre la contaminazione del minerale nel
particolato atmosferico. “Agiremo subito – ha commentato l’assessore regionale
all’Ambiente, Gianni Rosa – per rimuovere un rischio ambientale emerso da
pregressi monitoraggi eseguiti nella stessa area."
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