Da un lato, evidenze strutturali di un declino
che, dopo i lunghi anni di crisi, potrebbe accelerare e divenire irreparabile.
Dall’altro, segnali potenziali di una capacità di ripresa, che vanno però colti
e valorizzati da politiche più lungimiranti di quelle fatte sinora. La
Basilicata è al bivio secondo la fotografia scattata dall’Ires Cgil di
Basilicata nel rapporto annuale presentato a Potenza dal direttore scientifico
Ires Cgil, Riccardo Achilli, e dal segretario generale Cgil Basilicata Angelo
Summa. I dati del 2020 consegnano uno scenario economico con cifre molto
critiche. Il colpo più duro è stato dato dalla componente estera della domanda
aggregata, che ha risentito soprattutto della crisi del mercato automotive, il
principale settore che sostiene l’export lucano. Le crisi di impresa sono
oramai diffuse a macchia d’olio sul territorio regionale. Sul mercato del
lavoro, nei primi nove mesi del 2020 le nuove assunzioni sono pari ad appena il
60% del corrispondente periodo del 2019 e ne soffrono di più i contratti a
tempo indeterminato. L’occupazione complessiva regionale del 2020 è calata in
misura relativamente contenuta. Per l’Ires Basilicata Rimangono aperti, e
potenzialmente accresciuti, i problemi di specifiche fasce: la disoccupazione
giovanile raggiunge il 30%, il tasso di disoccupazione femminile è di quasi due
punti più alto di quello maschile, un gap di genere notevolmente più intenso di
quello medio nazionale.
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