La Procura di Vallo chiude le indagini per 268 persone, che ora rischiano il processo. L'inchiesta, sviluppatasi un anno fa con nove misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza di Agropoli, contesta accuse come associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, di indebita compensazione di crediti di imposta e di autoriciclaggio. Oltre 200 le aziende coinvolte in tutta Italia. I fatti vanno dal 2020 al 2021, con base a Cicerale, nel Cilento, dove una presunta rete di procacciatori avrebbe individuato le aziende, a loro volta intenzionate a beneficiare del credito di imposta per la formazione dei dipendenti. L'organizzazione avrebbe fornito alle prime la documentazione relativa alle ore di formazione, in realtà mai avvenute, secondo le accuse.
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