Inaugurazione Anno Accademico a Potenza. Mancini buona capacità attrattiva


"Con 900 euro annui siamo tra le università che meno incidono sulle famiglie". Mancini ha poi ricordato i "18 mila laureati, molti dei quali primi nelle loro famiglie, gli attuali seimila iscritti, il 60 per cento dei quali donne, 170 dottorati di ricerca e 80 assegnisti". Tre sono stati i concetti con cui ha sintetizzato l'apertura dell'anno accademico: "fiducia, coraggio e responsabilità".     Nel corso della cerimonia, sono intervenuti anche il presidente del Consiglio degli studenti, Davide Di Bono, e la responsabile del settore affari generali di Unibas, Antonella Racioppi, e l'attivista per i diritti umani Pegah Moshir Pour.  Di Bono, citando e mostrando un celebre titolo de "Il Mattino" nei giorni successivi al terremoto del 23 novembre 1980, "Fate presto", successivamente richiamato anche dal presidente Mattarella, ha sottolineato come "la distribuzione iniqua delle risorse per l'università svantaggia le realtà più piccole" ed ha chiesto al governatore della Basilicata Vito Bardi di "tutelare i laureati", ed ai sindaci di Potenza, Mario Guarente, e Matera, Antonio Bennardi, di "investire realmente ampliando i servizi e portando i giovani al centro delle politiche cittadine". Infine Pegah Moshir Pour, che si è iscritta da straniera presso l'Università della Basilicata e ne è uscita laureata da cittadina italiana, nella sua relazione ha evidenziato come "solo nei luoghi del sapere si può cambiare il mondo e l'Università è libertà. 

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