Tutte le emergenze ambientali di
otto aree della Basilicata a maggiore rischio saranno oggetto di monitoraggi
approfonditi, grazie al progetto 'Lucas. Lucani fra ambiente e Salute', alla sua esecutività emersa durante la
riunione della Commissione di coordinamento regionale composta dagli assessori
regionali all'ambiente, Cosimo Latronico, e alla Salute, Francesco Fanelli, e
dai direttori generali all'ambiente e alla salute, Roberto Tricomi e Francesco
Bortolan. Si tratta
delle zone: Sin Tito Scalo, Val D'agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa,
Pollino-Area Nordoccidentale, Cementificio Barile e Matera; Ferriera di
Potenza; Valle del Mercure, provincia di Potenza, Sin Ferrandina, Sin Pisticci,
Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina, in quella di Matera. Lo studio integrato per definire e correlare i potenziali
rischi ambientali allo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree
citate è stato finanziato con 25 milioni in cinque anni nell'ambito degli
accordi con Total, Eni, Mitsui e Shell e ha anche ricevuto l'approvazione da
parte del Comitato tecnico scientifico.
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