Scomparsi: i venti anni di Penelope a Potenza


"Vogliamo l'effettività della banca dati del Dna, un protocollo omogeneo per le ricerche nazionali, un sostegno psicologico ed economico per le famiglie": sono queste le tre richieste rinnovate, stasera, a Potenza, dal presidente di Penelope - l'associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, giunta a 20 anni di attività - Nicodemo Gentile.     "Penelope" ha fatto ritrovare nel capoluogo lucano i componenti dell'associazione, fondata il 9 dicembre 2002 da Gildo Claps, fratello di Elisa, i cui resti furono ritrovati nella chiesa potentina della Trinità a distanza di 17 anni dalla sua scomparsa, e da don Marcello Cozzi, già vicepresidente di Libera. "Famiglie legate dallo stesso dolore", ha ricordato Claps. "Da Potenza siamo partiti e oggi ci ritorniamo - ha detto Gentile - perché Elisa diventi l'emblema degli scomparsi e questo grazie al progetto, al dolore e al sacrificio di Gildo e della sua famiglia. I fondatori dell'associazione erano 22, ora siamo in 20 regioni e questo significa che questo è un problema enorme e che va affrontato in maniera evoluta".

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