Nel primo semestre, il crollo più
pesante in termini di volumi produttivi nelle auto è quello di
Melfi (Potenza), con - 17% rispetto al 2021 (- 19.216 unità). E'
l'unico stabilimento di assemblaggio auto che segna una perdita
in rapporto al 2021. Se lo rapportiamo al 2019 è comunque quello
con la perdita maggiore, di oltre 59.187 auto (-38,7%)": i dati
sono contenuti in un report della Fim-Cisl, che è stato
presentato ieri. "Delle quasi 93.580 auto prodotte il 23% è rappresentato da
500x, il resto sono le vetture Jeep, 34% Compass e 43% Renegade. Il blocco causato dai semiconduttori crea un
tonfo maggiore negli stabilimenti più produttivi, del resto
Melfi ha rappresentato per molti anni lo stabilimento che da
solo produceva la metà delle autovetture di Fca oggi la sua
quota è comunque intorno al 38% del totale delle autovetture
prodotte da Stellantis nel nostro Paese. Lo stop produttivo
generato dalla mancanza dei semiconduttori ha pesato enormemente
sullo stabilimento, nei primi sei mesi sono circa 161 i turni di
fermo gestiti con Cigo e Cds. La mancata partenza dei 20 turni preventivati
inizialmente per il primo marzo, inoltre, e la discesa di fatto a 15 turni
hanno determinato un contraccolpo occupazionale di circa 1.500
lavoratori. Per evitare ripercussioni negative, si è dovuti
intervenire con vari strumenti, trasferte infra-gruppo (circa
250) e incentivazioni all'uscita su base esclusivamente
volontaria (nell'ultimo anno ha coinvolto 830 lavoratori),
stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà dal 4 aprile al 7
agosto 2022, che nella nuova normativa consente una riduzione
massima mensile dell'orario di lavoro dell'80%."
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