"La
competenza legislativa in materia di giovani appartiene sia al governo
nazionale che alle Regioni, questo fa sì che vi sia una grande responsabilità
degli enti locali rispetto alla condizione giovanile in termini di politiche che
possono essere messe in campo." A sostenerlo in una nota il segretario della
Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e la responsabile del Centro Strudi Cisl
Basilicata, Luana Franchini. "In Basilicata, come testimoniano i dati del
barometro regionale della Cisl del IV trimestre, l'alto tasso di disoccupazione
giovanile, oltre il 30 per cento (pari a più del doppio del dato medio
italiano), contribuisce in maniera determinante al tasso di disoccupazione
generale. Anche in Basilicata sono stati i giovani insieme alle donne le
categorie che hanno pagato un prezzo altissimo nella crisi innescata dalla
Covid-19 perché giovani e donne sono segregati nei contratti di lavoro più
precari e a tempo determinato, che non sono stati rinnovati, scivolando cosi
nella disoccupazione o nella rinuncia alla ricerca di un’occupazione." Per Gambardella e Franchini "occuparsi di
giovani significa anche prendere in carico gli altri bisogni, oltre a quello
del lavoro, come quello dell'abitazione, dei servizi per l'infanzia e delle
politiche culturali per realizzare realmente quello che recita la legge
regionale, ossia promuovere “lo sviluppo della loro personalità a livello
culturale, sociale ed economico” e su questo in Basilicata si fa davvero poco." “Riteniamo
che le politiche per i giovani in Basilicata rappresentino la vera cartina di
tornasole di un nuovo corso di programmazione politica, perché è necessario in
una regione che assiste da decenni ad una emorragia di energie che sta
lasciando segni irreversibili sulla composizione della demografia e perché
obbligati dal piano di rilancio e resilienza nazionale che mette al centro
l'occupazione giovanile e l'ingresso dei giovani nei processi decisionali, di
cui non devono più essere solo spettatori e talvolta anche vittime per quello
che non si fa per loro.”- concludono.
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