La revoca da parte del presidente regionale Vito Bardi della delibera con la quale la Regione Basilicata aveva deciso il ricorso alla Corte Costituzionale per il Decreto Sicurezza per il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa, non solo lede i diritti di cittadinanza ma è soprattutto segno di una regione che rinuncia alla propria identità e alla propria autonomia subordinandosi al governo nazionale. Il Decreto Sicurezza porta con sé due conseguenze pericolose per la coesione sociale del nostro Paese: da un lato la negazione dei diritti dei migranti che verrebbero letteralmente abbandonati; dall’altro la questione occupazionale: Per effetto del decreto Salvini sono a rischio 18 mila posti di lavoro nel settore dell’accoglienza, su un totale di 36 mila. Almeno un centinaio, come già denunciato, sono in Basilicata.
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