Scafati (Sa): ci fu il patto tra camorra e politica

Corruzione elettorale, scambio di voto, estorsione e minacce aggravate: sono le accuse alla base della sentenza di condanna emessa ieri nei confronti dei cugini Ridosso e del pentito Alfonso Loreto. Il gup Emiliana Ascoli ha comminato pene per tredici anni complessivi: sei anni e otto mesi per Gennaro Ridosso, cinque anni e otto mesi per Luigi Ridosso e un anno e due mesi (in continuazione con una precedente sentenza per associazione camorristica) per l’ex boss pentito Loreto sono arrivate al termine del giudizio abbreviato. A smascherare il sistema di controllo politico e mafioso che gravava su Scafati (Sa) furono gli uomini della Dia, la Divisione investigativa antimafia, di Salerno, diretti dal tenente colonnello Giulio Pini . Sotto esame finirono gli accordi sottobanco per le elezioni comunali del 2013 e quelle regionali del 2015 a Scafati. Sulle accuse dall’Antimafia c’è ora una sentenza che rafforza l’impianto accusatorio e conferma, per ora, la presenza di un patto tra politici e camorristi per il controllo della città dell’Agro.

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