Dopo aver detto alla moglie di essere gay, quest’ultima gli ha proibito di vedere i figli. Una scelta definita “omofoba” da parte del marito che parla di “vendetta” della donna. Ma lui non si arrende. E così chiede l’intervento dei carabinieri e presenta alcune denunce. La querelle, quindi, finisce in tribunale. Quattro testimoni, due carabinieri e la parte lesa, vengono interrogati dal giudice monocratico. Il processo dura diversi anni e arriva alla conclusione. Il giudice Cioffi ha emesso la sentenza di assoluzione: “Il fatto non sussiste”.
Le motivazioni della sentenza verranno pubblicate tra novanta giorni.
Poi l’ex marito, con il suo avvocato potrà presentare ricorso in Corte d’Appello.
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