Rivista Territorio: Più export per tenere i giovani
"Lo sviluppo delle attività di esportazione di beni e servizi costituisce la strada maestra per mettere in moto l'economia della Basilicata ai ritmi necessari per occupare l'offerta di lavoro preesistente ed aggiuntive, quelle che entrano, per scorrimento delle classi giovanili di età nel mercato del lavoro": in sintesi, "esportare di più beni e servizi per esportare di meno il capitale umano giovanile". Lo ha scritto l'economista lucano Leonardo Cuoco nella presentazione di uno studio, intitolato "L'interscambio verso l'estero della Basilicata", pubblicato sul numero di luglio-agosto di "SpazioAperto", rivista di "Territorio". L'analisi ha evidenziato anche il rischio di un nuovo squilibro "interno", fra le aree della Basilicata che esportano di più e quelle che esportano meno. Analizzando i dati delle esportazioni emerge che “l’85 per cento delle esportazioni regionali sono concentrate in tre ambiti: l’automobile a Melfi (undici comuni), il mobile a Matera (otto comuni) e il tessile a Pisticci (tre comuni)”, mentre il sistema locale di Potenza (32 comuni) è l’unico “prossimo alla soglia di 100 milioni di esportazioni”. Quindi, “si sta formando nel territorio regionale un nuovo profondo squilibrio – misurabile nel rapporto tra esportazioni e popolazione – tra i sistemi con esportazioni pro capite molto elevate e sistemi locali caratterizzati da un valore molto modesto di questo indicatore”.
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