Era il funzionario della Regione Basilicata, Dionigi Pastore - da ieri mattina ai domiciliari con tre imprenditori, Leonardo Mecca, Gerardo Priore e Giovanni Sileo - a gestire il sistema attraverso il quale venivano truccate le gare e venivano assegnati gli appalti a ditte "amiche" in cambio di "benefici e utilità". In particolare, in tre occasioni Pastore ha ricevuto "mazzette", per un totale di tremila euro, a Potenza, nella sede della Regione.
I quattro arresti con l’accusa corruzione, istigazione alla corruzione, falso e turbativa d'asta, sono stati eseguiti dalla Squadra mobile di Potenza. Si tratta di un nuovo filone dell’inchiesta della procura di Potenza Vento del sud.
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