
Tutti i coinvolti potrebbero essere processati per concorso nei reati di truffa, danneggiamento fraudolento dei beni assicurati e falso materiale e ideologico. La truffa, scoperta dalla Guardia di Finanza, consisteva nell’accendere nuove polizze auto a favore di automobilisti consenzienti ai quali venivano applicate le tariffe della Basilicata anziché quelle della Campania, e ciò attraverso la contraffazione di documenti (carte d’identità ed attestati di rischio falsi).
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