Rifiuti nucleari in Basilicata. Un secco e fermo no dalla giunta regionale

Incontro ieri a Potenza per fare il punto sulla procedura di consultazione pubblica attraverso la quale, entro i prossimi 60 giorni, i soggetti portatori di interessi qualificati potranno esprimersi in merito alla "localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico". L'intera giunta regionale guidata dal presidente, Vito Bardi, ha espresso netta contrarietà alla localizzazione, in Basilicata, di un sito per lo smaltimento dei rifiuti nucleari.  “Mettereste un deposito di scorie nucleari a Pompei, o magari nella laguna di Venezia? Non credo proprio. - ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi - Ed è per questo motivo che è impensabile anche solo ipotizzare che una simile realizzazione debba essere fatta nei pressi di Matera o in altre aree della Basilicata, una regione, è bene ricordarlo ancora una volta, che ha già dato e sta continuando a dare tanto all’Italia in termini di risorse energetiche ed uso del territorio. Ben venga quindi la consultazione pubblica, che speriamo si svolga con il massimo coinvolgimento delle istituzioni e di tutti i soggetti portatori di interessi. “Siamo contrari nel merito e nel metodo, la Basilicata già paga un prezzo alto in termini ambientali”, gli ha fatto eco il vicepresidente della Giunta Fanelli, mentre il consigliere Vizziello ha sottolineato che la Basilicata non ha mai avuto adeguate compensazioni ambientali per le attività petrolifere e la persistenza di depositi di amianto e vecchi insediamenti industriali.

 



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