Cgil Cisl e Uil su ordinanza coronavirus

Per le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil, le misure introdotte dall'ordinanza sul coronavirus rischiano di gettare nel panico l’intera regione. Sebbene sia stata circoscritta ai soli studenti universitari provenienti da ben cinque regioni del nord, in assenza della individuazione di percorsi ben definiti nel disciplinarne l’operatività rischia di far andare in tilt l’intera regione e non solo. In queste ore i lavoratori non sanno come orientarsi, né coloro che sono di ritorno dalle regioni investite dall’ordinanza, né coloro che vi si debbono recare; i medici di medicina generale non hanno ricevuto disposizioni sulle certificazioni per giustificare le assenze dal lavoro per chi deve osservare la quarantena, quarantena dalla quale sono peraltro esclusi i conviventi, gli ambulatori medici non sono stati muniti dei relativi presidi di sicurezza e a tutt’oggi non è chiaro se i tamponi per il coronavirus siano arrivati in Basilicata. Inoltre - aggiungono Cgil Cisl e Uil - Il numero messo al servizio dei cittadini, il 1500, non risponde e di conseguenza si intasa il 118, mettendo a rischio la fruibilità del servizio di emergenza urgenza per i casi di reale necessità.

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