Deposito unico scorie nucleari in Basilicata? NO, grazie

Il pericolo scorie nucleari riappare dietro l’angolo. Il governo Gentiloni “intende completare, nei limiti temporali del mandato, le fasi della procedura per la realizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari, “evitando ulteriori ritardi. Per il Ministero “Il Deposito Nazionale è una struttura necessaria per il Paese, dato che consentirà di gestire in modo più sicuro i rifiuti radioattivi in Italia. Ed ecco quindi che nuovamente la Basilicata, rischia di rincontrare un nemico di 15 anni fa, dove a Scanzano Jonico nel materano nel 2003 fu individuata un’area che sarebbe stata adibita al deposito di scorie. a seguito delle dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, in cui ha fatto capire che la Basilicata è ancora oggi luogo di interesse, a più voci, politici, segretari di diverse sigle sindacali regionali, associazioni e comitati spontanei hanno espresso il loro dissenso. Per il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, l’ipotesi di localizzare nella nostra regione il deposito unico delle scorie nucleari non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né da quello sociale, anche perché la nostra regione, con le estrazioni petrolifere, offre già un determinante contributo all’interesse nazionale". Per l’assessore regionale all’ambiente, Francesco Pietrantuono "la scelta del Deposito nazionale deve escludere la Regione Basilicata per via dell'alto livello di pressione alla quale è già sottoposta."

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